Negli ultimi 15 anni, miliardi di persone hanno utilizzato Google Earth per esplorare il nostro pianeta da innumerevoli angolazioni, dalla vetta del monte Everest alla propria città natale. Fin dal primo momento in cui è stato presentato Google Earth, il nostro impegno è stato quello di creare una replica del mondo in 3D capace di rispecchiare il nostro pianeta in un modo meravigliosamente dettagliato, con caratteristiche in grado di intrattenere le persone e invogliare a ...
Negli ultimi 15 anni, miliardi di persone hanno utilizzato Google Earth per esplorare il nostro pianeta da innumerevoli angolazioni, dalla vetta del monte Everest alla propria città natale. Fin dal primo momento in cui è stato presentato Google Earth, il nostro impegno è stato quello di creare una replica del mondo in 3D capace di rispecchiare il nostro pianeta in un modo meravigliosamente dettagliato, con caratteristiche in grado di intrattenere le persone e invogliare a cambiare in meglio il nostro pianeta.

Grazie all’aggiornamento più significativo apportato finora dal 2017, potrete ammirare il nostro pianeta in una dimensione completamente nuova: quella temporale. Grazie a Timelapse in Google Earth infatti, sono state raccolte 24 milioni di immagini satellitari degli ultimi 37 anni in un’esperienza interattiva 4D. Ora tutti potranno osservare lo scorrere del tempo e osservare come il pianeta sia cambiato nel corso di quasi quattro decenni. 

Il nostro pianeta ha visto un rapido cambiamento ambientale nell'ultimo mezzo secolo, più che in qualsiasi altro momento della storia umana. Molti di noi hanno vissuto questi cambiamenti nelle proprie città; io stesso sono stato tra i migliaia di californiani costretti ad evacuare le proprie case a causa degli incendi che hanno colpito il paese lo scorso anno. Per altre persone, gli effetti del cambiamento climatico sembrano astratti e lontani, come lo scioglimento delle calotte di ghiaccio e il ritiro dei ghiacciai. Con Timelapse in Google Earth, abbiamo un'immagine più chiara del nostro pianeta che cambia proprio a portata di mano - mostrando non solo i problemi ma anche le soluzioni, così come gli incredibili fenomeni naturali che si svolgono nel corso di decenni. 




Per esplorare Timelapse in Google Earth andate su g.co/Timelapse e usate la comoda barra di ricerca per selezionare qualsiasi luogo e osservare lo scorrere del tempo. 

Oppure andate su Google Earth e fate clic sull’icona a forma di timone per trovare Timelapse nella nostra piattaforma di narrazione, Voyager, dove troverete i nostri tour guidati e interattivi. Su g.co/TimelapseVideos inoltre, abbiamo caricato più di 800 video in time-lapse sia in 2D che 3D: in questo modo potrete selezionare il video che preferite scegliendo tra un formato MP4 pronto all’uso o guardandolo comodamente su YouTube. Che si tratti di governi, ricercatori, editori, insegnanti o avvocati, non vediamo l’ora di scoprire come Timelapse in Google Earth verrà utilizzato dalle persone per fare luce sulle questioni più importanti che il nostro pianeta e la nostra società si trovano oggi ad affrontare. 

Guarda l'agricoltura prendere forma nel mezzo di un desert. (Al Jowf, Arabia Saudita)


Osserva come i Suruí hanno protetto la foresta pluviale amazzonica, la loro casa (Rondônia, Brasile)

Comprendere le cause dei cambiamenti sulla Terra 

Abbiamo collaborato con gli esperti del Laboratorio CREATE della Carnegie Mellon University per creare la tecnologia che ha reso possibile Timelapse e per dare un senso a ciò che stavamo osservando. Quando abbiamo iniziato ad osservare cosa stava accadendo, sono emersi cinque fenomeni: cambiamento delle foreste, sviluppo urbano, aumento delle temperature, fonti di energia e la fragile bellezza del nostro pianeta. Google Earth vi guiderà in un tour che vi permetterà di comprendere al meglio ciascun argomento. 

Timelapse in Google Earth mostra il rapido cambiamento cui è soggetto il pianeta mostrando il contesto in cinque storie tematiche.

Il tempo sulla Terra nel palmo di una mano 

Per realizzare un video in timelapse su scala planetaria è necessario disporre di una quantità significativa di quelli che definiamo “pixel crunching” in Earth Engine, la piattaforma cloud di Google per le analisi geospaziali. Per aggiungere immagini animate in Timelapse a Google Earth, abbiamo raccolto più di 24 milioni di immagini satellitari del periodo compreso tra il 1984 e il 2020, ciò vuol dire quadrilioni di pixel. Ci sono volute più di due milioni di ore di elaborazione su migliaia di macchine in Google Cloud per incorporare 20 petabyte di immagini satellitari in un singolo mosaico video da 4,4 terapixel: l’equivalente di 530 mila video con una risoluzione in 4K! Questa elaborazione dati è stata effettuata interamente nei nostri data center carbon-neutral e con il 100% di energia rinnovabile, parte integrante dei nostri impegni presi per contribuire alla creazione di un futuro a zero emissioni di carbonio. 

Per quanto ne sappiamo, Timelapse in Google Earth è la rappresentazione video del nostro pianeta più ampia presente attualmente sulla Terra, e per riuscire a crearla è stato necessario istituire una collaborazione che superasse letteralmente i limiti terrestri. Il tutto è stato possibile grazie agli impegni presi dal governo degli Stati Uniti d’America e dall’Unione Europea riguardo i dati aperti e accessibili. Per non parlare degli sforzi titanici intrapresi per poter lanciare razzi, rover, satelliti e astronauti nello spazio nel nome della conoscenza e dell’esplorazione. Senza il contributo della NASA e del programma Landsat dello United States Geological Survey, il primo programma (e il più longevo) civile per l’osservazione della Terra, e del programma Copernicus dell’Unione Europea con i satelliti Sentinel, non sarebbe stato possibile creare Timelapse in Google Earth. 

Uno sguardo all'interno di Google Earth. Con montagne, valli, edifici e altro ancora, i video Timelapse ricoprono il nostro pianeta 3D. In un dato momento, 10-50 video vengono cuciti al volo per comporre Timelapse in Google Earth e aggiornati durante l'esplorazione degli spazi.



Abbiamo analizzato 20 milioni di immagini satellitari dal 1984 al 2020,  identificato e rimosso artefatti nelle immagini. Abbiamo quindi calcolato un unico pixel rappresentativo per ogni posizione del pianeta, 37 volte di più, per produrre la nostra esperienza Timelapse su tutto il mondo, priva di nuvole.

Come userete Timelapse? 

Invitiamo tutti coloro che lo usano a condividerlo con gli altri - sia che stiate ammirando con stupore il cambiamento delle coste, osservando lo sviluppo delle megalopoli o monitorando i livelli raggiunti dalla deforestazione. Timelapse in Google Earth ci permette di allargare lo sguardo sul mondo per valutare la salute e il benessere della nostra unica casa, oltre ad essere uno strumento che può educare e ispirare le persone. L'evidenza visiva può arrivare al cuore del dibattito e comunicare questioni complesse arrivando dove le parole non possono. Per esempio date un’occhiata al lavoro di Liza Goldberg che usa le immagini satellitari per educare sul cambiamento climatico, o il documentario premiato nel 2020 “Nature Now”, realizzato per mostrare l’impatto sempre crescente dell’uomo sul pianeta. 

Timelapse per il prossimo decennio 

In collaborazione con i nostri partner, nel corso del prossimo decennio, aggiorneremo Google Earth annualmente con le nuove immagini di Timelapse. Speriamo che questa prospettiva del pianeta sia motivo di dibattito, incoraggi la scoperta e sposti le prospettive su alcuni dei nostri problemi globali più urgenti. 


Mentre facciamo il possibile per affrontare questo momento, nella speranza di tornare presto a una vita più simile a quella che conoscevamo, e con orizzonti più ampi, siamo tutti curiosi di osservare quali dei cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti che abbiamo dovuto adottare nell’ultimo anno sono destinati a rimanere. Cosa resterà e cosa scomparirà? Per le imprese, l'impatto di questa crisi è diverso da caso a caso. Alcuni hanno visto un'accelerazione, altri hanno dovuto affrontare enormi difficoltà poiché i canali fisici di vendita e di dialogo coi clienti sono stati fortemente compromessi. Qualunque sia la situazione, stiamo tutti cercando la strada giusta da percorrere per uscire da questa situazione di incertezza.


Andando indietro nel tempo, fatico a identificare un periodo storico in cui la tecnologia sia stata così utile come lo è oggi per persone, famiglie, comunità, aziende e paesi. Allo stesso tempo, i modi in cui le persone utilizzano la tecnologia sono divenuti più dinamici che mai. La tecnologia si è rivelata un'ancora di salvezza durante il lockdown, e nel futuro sarà un importante catalizzatore per la ripresa.

Mentre facciamo il possibile per affrontare questo momento, nella speranza di tornare presto a una vita più simile a quella che conoscevamo, e con orizzonti più ampi, siamo tutti curiosi di osservare quali dei cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti che abbiamo dovuto adottare nell’ultimo anno sono destinati a rimanere. Cosa resterà e cosa scomparirà? Per le imprese, l'impatto di questa crisi è diverso da caso a caso. Alcuni hanno visto un'accelerazione, altri hanno dovuto affrontare enormi difficoltà poiché i canali fisici di vendita e di dialogo coi clienti sono stati fortemente compromessi. Qualunque sia la situazione, stiamo tutti cercando la strada giusta da percorrere per uscire da questa situazione di incertezza.

All'inizio della pandemia, abbiamo notato come i cambiamenti stessero spingendo le aziende a innovare - molte di queste, come l’azienda inglese Little Box of Books di Lynsey Pollard, utilizzavano strumenti digitali per identificare e dare una rapida risposta alla crescente domanda dei consumatori. Nel caso di quest’ultima, che opera nell’ambito dell’educazione domestica, si è assistito a un triplicarsi delle visite sul sito web nel primo mese della pandemia.

Ora, un anno dopo, possiamo vedere emergere tre grandi trend che le aziende dovrebbero tenere in considerazione per accelerare la ripresa.

1) La pandemia ha accelerato i cambiamenti di comportamento già in essere

Innanzitutto, abbiamo visto che la pandemia ha accelerato comportamenti che erano già in atto. I consumatori hanno scelto il digitale per tutti gli aspetti della loro vita: le ricerche "consegna", "codici sconto" e persino "come" sono cresciute in modo significativo rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, vale la pena notare che alcuni cambiamenti nei comportamenti restano imprevedibili. Ad esempio, da maggio dello scorso anno la preferenza delle persone per gli acquisti online rispetto agli acquisti in negozio ha registrato spesso rapide fluttuazioni.

2) Le persone necessitano di più aiuto che mai per navigare la complessità di scelta


In secondo luogo, abbiamo notato il valore di essere veloci e funzionali per i propri clienti. Il processo decisionale dei consumatori è, come evidenzia la ricerca Decoding Decisions, sempre più complesso, e ha un numero elevato di opzioni e considerazioni, come mai prima d’ora. Quindi, i consumatori necessitano di più aiuto che mai nel prendere queste decisioni, offrendo alle imprese l'opportunità di presentarsi e di essere utili al momento giusto.

3) Le persone desiderano un mondo digitale aperto e conveniente e ciò richiede annunci pertinenti che rispettino la loro privacy

La crescente importanza della tecnologia in tutte le nostre vite ha accresciuto le aspettative per un mondo digitale aperto e accessibile, supportato dalla sicurezza e dalla privacy online. Le persone comprendono il valore della pubblicità per supportare tale esperienza e desiderano vedere annunci pertinenti che rispettino la loro privacy.

Uno studio condotto da Google in collaborazione con Euroconsumers ha rilevato che circa il 70% degli intervistati ritiene che la quantità di dati personali raccolti online renda difficile proteggere la propria privacy. L'interesse per la ricerca "privacy online" è cresciuto a livello globale di oltre il 50% anno su anno.

Dobbiamo tutti costruire un rapporto di fiducia ogni volta che avviene un'interazione. Le persone devono sapere come vengono utilizzati i loro dati, in modo che possano scegliere liberamente se dare o meno autorizzazione.

Ulteriori insight e strumenti per le aziende, per aiutare la ripresa

Dunque cosa possiamo fare per aiutare le aziende ad affrontare l'incertezza e trend di consumo così dinamici? In Google stiamo sviluppando nuovi strumenti per aiutare le imprese a comprendere e rispondere al meglio alle mutevoli esigenze.

In primo luogo, stiamo lanciando la nuova Insights Page all'interno di Google Ads. Si tratta di una nuova destinazione in Google Ads, in cui i professionisti del marketing possono visualizzare informazioni contestuali e automatizzate per aiutarli ad adattare più rapidamente la propria attività in un mondo più dinamico.

In secondo luogo, abbiamo cercato modi per permettere alle aziende di muoversi più velocemente, agendo rapidamente grazie ai consigli derivanti dai nostri insight in tempo reale, basati sul machine learning. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo portando l'automazione a una fase successiva offrendo ai marketer un'opzione per scegliere di applicare automaticamente determinate raccomandazioni relative a campagne e performance. Ciò significa che ogni volta che i nostri algoritmi rilevano un'opportunità per migliorare una campagna, i brand possono implementare questi consigli istantaneamente, riuscendo a essere veloci e funzionali per i propri consumatori e risparmiando tempo.

Infine, dal momento che abbiamo assistito a un calo della fiducia nei confronti della pubblicità online, nell’ambito della nostra iniziativa Privacy Sandbox abbiamo lavorato con l'ecosistema pubblicitario su nuove proposte aperte a tutto il settore con l’obiettivo di tutelare la privacy delle persone. Abbiamo anche confermato che una volta eliminati gradualmente i cookie di terze parti, non creeremo identificatori alternativi per monitorare le persone mentre navigano sul web, né li useremo nei nostri prodotti. Ora è il momento per i professionisti del marketing di concentrarsi sulla costruzione di solide relazioni first-party e sull'esperienza di cui hanno bisogno per costruire un rapporto di fiducia sostenibile.

Insight, strumenti, collaborazione

Stiamo cercando la strada da seguire, e allo stesso tempo, le imprese dovranno essere più vicine ai propri clienti e rispondere alle loro esigenze più rapidamente che mai.

Google è qui per contribuire a trasformare questa sfida in una nuova opportunità di crescita futura, fornendo le informazioni che le aziende desiderano, gli strumenti di cui hanno bisogno e la partnership che meritano per aiutarle a trovare la strada più efficace.

Scritto da: Matt Brittin, President, Google Europe, Middle East and Africa

Poco più di due anni fa, facevo parte del team che ha creato Nest Hub, il primo smart display di Google. Da allora, siamo andati alla ricerca di nuovi modi per rendere questo dispositivo ancora più utile. Sappiamo che le persone si rivolgono a Google per avere informazioni e strumenti che le aiutino a vivere in modo più sano e felice, ma abbiamo notato in particolare un aumento delle domande sul sonno, l'esercizio fisico e la salute. Così abbiamo deciso di inserire questo tipo di soluzioni nel nostro Nest Hub (2a generazione) migliorando allo stesso tempo le caratteristiche già presenti apprezzate da tutti.
Poco più di due anni fa, facevo parte del team che ha creato Nest Hub, il primo smart display di Google. Da allora, siamo andati alla ricerca di nuovi modi per rendere questo dispositivo ancora più utile. Sappiamo che le persone si rivolgono a Google per avere informazioni e strumenti che le aiutino a vivere in modo più sano e felice, ma abbiamo notato in particolare un aumento delle domande sul sonno, l'esercizio fisico e la salute. Così abbiamo deciso di inserire questo tipo di soluzioni nel nostro Nest Hub (2a generazione) migliorando allo stesso tempo le caratteristiche già presenti apprezzate da tutti. 

Il Nest Hub che amate, ma migliorato 

L'altoparlante del nuovo Nest Hub è basato sulla stessa tecnologia audio di Nest Audio e diffonde il 50% di bassi in più rispetto al modello originale. Potrete riempire le stanze di musica, tramite servizi come YouTube Music e Spotify o di godervi i film o le serie TV che preferite con un abbonamento a piattaforme come Netflix, Disney+ e YouTube. on un semplice gesto davanti al display, senza dover toccare lo schermo. E con i Gesti rapidi, potete mettere in pausa e riprendere la riproduzione dei contenuti in qualunque momento con un semplice gesto davanti al display, senza dover toccare lo schermo. 

Sul nuovo Nest Hub, tutti i dispositivi smart connessi sono visualizzati in un'unica e intuitiva dashboard. Inoltre, grazie alla tecnologia radio Thread integrata, Nest Hub è compatibile con il nuovo standard di connettività per la smart home sviluppato da un gruppo di aziende che hanno collaborato a Project Connected Home over IP, con l'obiettivo di rendere più semplice la gestione dei dispositivi smart nella vostra casa. 

Nuove funzionalità per riposare meglio 

Nest Hub vi ha sempre aiutato a gestire la giornata, ma ora può darvi una mano a dormire meglio la notte. Molti di noi non dormono a sufficienza e questo può comportare dei rischi per la salute. In quanto padre di due bambini piccoli, sono un grande estimatore del sonno. So che dopo una buona notte di riposo riesco ad avere un rapporto più sereno con la mia famiglia e con le altre persone nella mia vita. Negli ultimi anni, i dispositivi per monitorare il sonno sono diventati piuttosto popolari, ma noi volevamo offrire una soluzione alternativa per chi non desidera indossare un dispositivo per capire come dormite. 

 

Per capire come dormite: il monitoraggio del sonno utilizza la funzionalità Motion Sense (basata sulla tecnologia radar a bassa energia Soli) per analizzare come riposa la persona più vicina al display, in base ai suoi movimenti e alla respirazione, senza ricorrere a una videocamera o a un dispositivo indossabile. Il monitoraggio del sonno può rilevare anche disturbi come colpi di tosse e russamento o le variazioni di luce e temperatura nella stanza grazie ai sensori e ai microfoni integrati di Nest Hub, offrendo ulteriori dati per capire cosa influenza il vostro riposo. 

Ogni mattina riceverete un riepilogo personalizzato del vostro sonno sul display oppure potrete visualizzare i dati su Nest Hub in qualsiasi momento chiedendo "Hey Google, come ho dormito?". Il monitoraggio del sonno può connettersi all'app Google Fit sui dispositivi Android e iOS, così potete consultare direttamente sul telefono i dati sul sonno insieme alle altre informazioni relative alla salute e al benessere. 


Un aiuto per dormire meglio: capire come si dorme è un primo passo importante, ma potreste chiedervi cosa fare per riposare meglio. Il monitoraggio del sonno vi aiuta fornendo programmazioni personalizzate per le ore di sonno e suggerimenti su misura per migliorarne la qualità. Queste indicazioni sono state sviluppate da un team di scienziati seguendo le linee guida fornite da organizzazioni come l'American Academy of Sleep Medicine. Questi suggerimenti vengono compilati dopo un'analisi di diverse notti di sonno e mettono in evidenza alcuni aspetti significativi del vostro sonno, spiegano perché sono importanti e forniscono consigli per migliorare. 

Progettato per rispettare la privacy: il monitoraggio del sonno è del tutto facoltativo e include opzioni di salvaguardia della privacy di cui avete il controllo totale. Potete scegliere se abilitarlo e un indicatore visivo sul display vi informa quando è attivo. Motion Sense rileva solo il movimento, non i corpi o i volti, e i dati audio relativi ai colpi di tosse o al russamento elaborati solo sul dispositivo, non vengono inviati ai server di Google. Avete diversi strumenti per disabilitare le funzionalità del monitoraggio del sonno, incluso un interruttore sul dispositivo che disattiva fisicamente il microfono. In qualsiasi momento potete esaminare o cancellare i vostri dati sul sonno, che - in conformità con il nostro impegno per la tutela della privacy - non vengono usati per inviarvi annunci personalizzati. 

Il monitoraggio del sonno su Nest Hub (2a generazione) è disponibile in anteprima senza costi fino all'anno prossimo. Stiamo anche studiando come integrare questa funzionalità sui dispositivi Fitbit e riunire in un'unica soluzione il meglio di entrambi in futuro. 

Anche se decidete di non attivare il monitoraggio del sonno, Nest Hub può comunque darvi una mano ad addormentarvi e a risvegliarvi in modo più confortevole. La luce del display si attenua per favorire il riposo e dalla pagina "La tua serata" potete riprodurre suoni rilassanti per conciliare il sonno. Quando è ora di alzarsi, la Sveglia luce graduale di Nest Hub fa aumentare gradatamente l'illuminazione del display e il volume della suoneria. E se volete restare a letto ancora un po', grazie a Motion Sense potete posticipare la sveglia con il gesto di una mano. 

Un design sostenibile che si integra in qualsiasi ambiente 

Il nuovo Nest Hub è disponibile in Italia in due colori: grigio chiaro, grigio antracite. Il display in vetro senza bordi è facile da pulire e rende Nest Hub una cornice digitale ancora più bella. In linea con il nostro impegno in termini di sostenibilità, Nest Hub è realizzato con materiale riciclato: infatti le parti meccaniche in plastica contengono il 54% di plastica riciclata post-consumo. 

Nest Hub (2a generazione) sarà disponibile in Italia al prezzo di Euro 99,99 sul Google Store e presso i principali rivenditori di elettronica di consumo, a partire dal 4 maggio 2021. Oggi il nuovo Nest Hub è stato presentato contemporaneamente in Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera. 

Nel 2018 abbiamo introdotto il Rapporto sull'applicazione delle Norme della community allo scopo di fare di più, in termini di trasparenza e responsabilità, sulle misure adottate per proteggere gli spettatori. Abbiamo analizzato i contenuti rimossi da YouTube per violazione delle norme con una prospettiva del tutto nuova, prendendo in considerazione il numero di video rimossi, il modo in cui i contenuti in violazione erano stati identificati la prima volta, i motivi della rimozione e molto altro. Negli anni, abbiamo continuato a condividere ulteriori metriche, come ad esempio il numero di ricorsi relativi ai contenuti e le successive reintegrazioni. Da quando abbiamo introdotto questo rapporto, abbiamo rimosso oltre 83 milioni di video e 7 miliardi di commenti per violazione delle nostre ...
Nel 2018 abbiamo introdotto il Rapporto sull'applicazione delle Norme della community allo scopo di fare di più, in termini di trasparenza e responsabilità, sulle misure adottate per proteggere gli spettatori. Abbiamo analizzato i contenuti rimossi da YouTube per violazione delle norme con una prospettiva del tutto nuova, prendendo in considerazione il numero di video rimossi, il modo in cui i contenuti in violazione erano stati identificati la prima volta, i motivi della rimozione e molto altro. Negli anni, abbiamo continuato a condividere ulteriori metriche, come ad esempio il numero di ricorsi relativi ai contenuti e le successive reintegrazioni. Da quando abbiamo introdotto questo rapporto, abbiamo rimosso oltre 83 milioni di video e 7 miliardi di commenti per violazione delle nostre Norme della community. È altrettanto importante evidenziare che il rapporto monitora l'impatto degli ingenti investimenti da noi effettuati nella tecnologia di machine learning nel 2017, in quanto misura l'efficacia con cui riusciamo a individuare i contenuti in violazione. Basti pensare che attualmente la segnalazione automatica ci consente di rilevare il 94% di tutti i contenuti che violano le norme su YouTube e che il 75% di questi contenuti viene rimosso ancora prima di avere totalizzato 10 visualizzazioni. Oggi introduciamo un nuovo punto dati all'interno del nostro rapporto, che garantirà una trasparenza ancora maggiore sull'efficacia dei nostri sistemi: il tasso di visualizzazioni inappropriate (o VVR, acronimo di Violative Video Rate). 

In sostanza, il tasso di visualizzazioni inappropriate ci aiuta a stabilire in che percentuale le visualizzazioni su YouTube sono attribuibili a contenuti che violano le nostre norme. I nostri team hanno iniziato a monitorare questi dati nel 2017, a livello dell'intera azienda; si tratta della metrica principale utilizzata per misurare il nostro operato sul fronte della responsabilità. Con l'aumento degli investimenti in persone e tecnologia, il tasso di visualizzazioni inappropriate è calato. Il suo valore più recente è pari allo 0,16-0,18%, il che significa che su 10.000 visualizzazioni su YouTube, quelle relative a contenuti in violazione sono 16-18. Questa percentuale si è ridotta del 70% rispetto allo stesso trimestre del 2017, e il merito va in larga misura ai nostri investimenti nel machine learning. In futuro, aggiorneremo il tasso di visualizzazioni inappropriate ogni trimestre nell'ambito del nostro Rapporto sull'applicazione delle Norme della community

I dati relativi al VVR offrono un contesto fondamentale rispetto al modo in cui tuteliamo la nostra community. Per quanto siano importanti, altri indicatori come il tempo necessario a rimuovere un video in violazione, non offrono un quadro completo dell'impatto reale che i contenuti in violazione hanno sugli spettatori. Immaginiamo un video in violazione che ha totalizzato 100 visualizzazioni, ma è rimasto sulla piattaforma per più di 24 ore, e confrontiamolo con un altro video che ha ottenuto migliaia di visualizzazioni nelle primissime ore, prima della sua rimozione. Quale dei due ha un impatto maggiore? Crediamo che il VVR sia il modo migliore per comprendere l'impatto che i contenuti dannosi hanno sugli spettatori e per identificare le aree che necessitano di miglioramenti. 

  

Calcoliamo il VVR prendendo un campione di video su YouTube e inviandolo ai nostri revisori di contenuti, che ci indicano quali video violano le nostre norme e quali non lo fanno. L'utilizzo di un campione ci permette di ottenere una panoramica più completa dei contenuti in violazione che potremmo non individuare tramite i nostri sistemi. Tuttavia, il BVR subisce fluttuazioni, sia verso l'alto che verso il basso. Ad esempio, subito dopo l'aggiornamento di una norma, questo indicatore potrebbe temporaneamente salire, poiché i nostri sistemi iniziano a recuperare tutti i contenuti che in precedenza non erano considerati in violazione. 


Ci impegniamo per assicurare che la community di YouTube continui a crescere, facendo fronte al contempo alle responsabilità che ci competono. Il nostro Rapporto sull'applicazione delle Norme della community attesta i notevoli progressi compiuti dal 2017 a oggi, ma siamo consapevoli che rimane ancora molto da fare. Pertanto, è fondamentale che i nostri team rivedano e aggiornino costantemente le norme, collaborino con gli esperti e continuino ad adottare un approccio improntato alla massima trasparenza in merito al lavoro di applicazione delle norme. Ci impegniamo ad apportare questi cambiamenti, perché vanno a favore degli utenti e della nostra attività - i contenuti che violano le nostre policy non hanno spazio su YouTube. E il VVR ci richiama alle nostre responsabilità e ci aiuta a comprendere meglio i progressi fatti nel tutelare gli utenti dai contenuti dannosi su YouTube. 

La pandemia da COVID-19. Le elezioni in molti Paesi del mondo. Gli ultimi 12 mesi sono stati davvero impegnativi per i fact-checker – ovvero chi si accerta che un fatto sia realmente avvenuto e verifica le notizie e informazioni che circolano su quel fatto. Nell’ultimo anno, infatti, sono stati pubblicati ...
La pandemia da COVID-19. Le elezioni in molti Paesi del mondo. Gli ultimi 12 mesi sono stati davvero impegnativi per i fact-checker – ovvero chi si accerta che un fatto sia realmente avvenuto e verifica le notizie e informazioni che circolano su quel fatto. Nell’ultimo anno, infatti, sono stati pubblicati oltre 50 mila fact check sulla Ricerca Google, che sono stati visualizzati in totale circa 2,4 miliardi di volte.

Secondo un numero crescente di analisi, i fact check possono aiutare a contrastare le notizie false. In un nuovo rapporto pubblicato con il suppo della Google News Initiative, i ricercatori Ethan Porter, Thomas Wood e Yamil Velez sostengono che le correzioni apportate sotto forma di fact check eliminano gli effetti della disinformazione riguardo ai vaccini contro il COVID-19.

Il fact checking non riguarda solo una cerchia ristretta di professionisti. Ogni giorno, le persone cercano prove con cui confermare o confutare informazioni di cui hanno una conoscenza solo parziale. Nell’ultimo anno, le ricerche su Google del tipo “è vero che…” sono state più frequenti di ricerche del tipo “come fare il pane”, e non è poco se pensiamo all’interesse particolare che si era sviluppato l’anno scorso per il lievito.

Google è impegnata per supportare tutti gli utenti che cercano online informazioni affidabili, anche grazie alla collaborazione con altre organizzazioni per rafforzare l’attività di fact checking.

Tenendo a mente questo obiettivo, abbiamo realizzato insieme ad Altroconsumo e Fondazione Mondo Digitale un Decalogo della buona informazione. E oggi, in occasione dell’International Fact Checking Day, proponiamo di seguito cinque semplici consigli per aiutare le persone a porsi le domande giuste quando cercano online e per riconoscere più facilmente i casi di disinformazione.


1. Fate una ricerca sulla fonte
Vi è mai capitato di imbattervi in una storia sorprendente su un sito di cui non avete mai sentito parlare? Innanzitutto, controllate se la fonte – cioè il sito stesso – ha effettuato le dovute verifiche.
In questa simulazione, si può vedere come ottenere maggiori informazioni su un contenuto trovato online. Il sito internet immaginario “Mars Robot News” non contiene informazioni accurate sul pianeta Marte.

Potete controllare come il sito si presenta nella sezione “Chi siamo” o “About”, ma potreste anche cercare ulteriori informazioni altrove per verifica. Oppure potete cercare il punto di vista di altre persone o organizzazioni su quella fonte, chiedendo a Google di non mostrare i risultati provenienti da quel sito: la ricerca potrebbe avere, per esempio nel caso di YouTube, questo aspetto: “chi è youtube? -youtube.com”. Volete affinare ancora di più la ricerca? Scoprite come sulla nostra pagina di supporto.

2. Verificate che un’immagine sia affidabile

Come si dice sempre, un’immagine vale più di mille parole. Ma un’immagine può essere anche utilizzata fuori contesto, o potrebbe essere stata modificata con l’intento di distorcere gli avvenimenti. È possibile effettuare una ricerca sulle immagini facendo clic con il pulsante destro su una foto e selezionando “Cerca questa immagine su Google”. È possibile farlo anche da un dispositivo mobile toccando l’immagine e tenendola premuta. In questo modo si potrà verificare per esempio se l’immagine sia già apparsa online prima, e in quale contesto, e sarà possibile capire se ci sia stata qualche modifica per alterarne il significato originale.
Ecco come funziona la ricerca di un’immagine su Google. L'esempio è una simulazione.

3. Fate un controllo incrociato
Perché limitarsi a una sola fonte quando ce ne sono molte a disposizione? Controllate se (e come) diverse testate giornalistiche hanno parlato dello stesso evento, così da potervi farvi un’idea più completa. Passate alla modalità “Notizie” della Ricerca Google, oppure cercate un argomento su news.google.com. Assicuratevi di fare clic su “Copertura completa” quando l’opzione è disponibile.
State cercando se il nostro pianeta è stato visitato dagli alieni? In questo esempio dimostrativo potete vedere come, cliccando su “Copertura completa”, è possibile scoprire quali altre testate stanno coprendo una notizia.

4. Consultate i fact-checker
I fact-checker potrebbero già aver preso in esame la strana storia che un vostro parente o amico ha inviato nella chat di gruppo – oppure una storia simile che vi può aiutare a capire cosa sia successo veramente. Provate a cercare l’argomento sul Fact Check Explorer, che raccoglie più di 100mila notizie verificate da editori autorevoli di tutto il mondo.
In questo esempio simulato potete vedere come usare il Fact Check Explorer per scoprire se una notizia è stata verificata.

5. Usate Google Maps, Earth o Street View per verificare un luogo

Le false storie su fatti avvenuti molto lontano da noi possono diffondersi facilmente proprio a causa della nostra scarsa consocenza di quei luoghi. Se la storia che state leggendo contiene immagini su un posto, provate a cercarlo su Google Earth oppure con Street View su Google Maps.

Supponiamo che un amico vi mandi una storia su una strana creatura rossa che si starebbe arrampicando sulla Torre Eiffel a Parigi. Cercando la Torre Eiffel su Street View potrete quanto meno verificare che la torre non abbia sulla cima un grande cappello rosso da cowboy (a differenza della torre di Paris, in Texas). Se quella parte della notizia è così poco attendibile, è probabile che anche il resto della storia lo sia.
In questa simulazione, potete vedere come trovare le differenze tra la vera Torre Eiffel a Parigi in Francia e quella a Paris in Texas.

Oltre ad aiutare le persone a riconoscere casi di disinformazione online, il nostro impegno ha l’obiettivo di sostenere l’ecosistema dei fact-checker. Proprio qualche giorno fa, abbiamo finanziato con 3 milioni di dollari il lavoro dei giornalisti impegnati nel fact-checking relativo al processo di immunizazione al COVID-19, in particolare con progetti che si rivolgono a persone normalmente non esposte alle pratiche di fact-checking. Inoltre, Google.org ha finanziato la nonprofit Full Fact attraverso un grant e il sostegno da parte di sette ingegneri, per aumentare il numero di verifiche sulle segnalazioni ricevute.

Per altri consigli, vi ricordiamo il Decalogo della buona informazione, oltre alle risorse messe a disposizione dall’International Fact-Checking Network sul sito factcheckingday.com. E per i giornalisti, sul GNI Training Center sono disponibili ulteriori risorse.