Mi occupo dei progetti Google relativi a privacy e sicurezza dei dati fin da quando sono entrata
a far parte dell'azienda, nel 2003. Nel corso degli anni, a mano a mano aumentavano il numero
dei servizi offerti e quello degli utenti, ci siamo resi sempre di più conto di quanto sia importante
guadagnarsi e conservare la fiducia delle persone. Questa consapevolezza ci ha portato a
creare strumenti innovativi che consentono alle persone di mantenere il pieno controllo delle
proprie informazioni e a lavorare con impegno affinché gli utenti comprendano facilmente i
nostri impegni relativamente alla privacy.
A gennaio abbiamo annunciato l'imminente aggiornamento delle norme sulla privacy di Google
e dal 1 marzo queste modifiche diventano effettive. Consci dell'importanza di modifiche di
questo tipo, abbiamo intrapreso il più grande sforzo comunicativo nei confronti degli utenti mai
attuato prima: gli utenti ricevono una notifica quando accedono al proprio account o quando
utilizzano servizi come la Ricerca e abbiamo inviato una email a coloro che dispongono di un
account Google. Se utilizzate Gmail, YouTube o qualsiasi altro servizio Google avrete senza
dubbio sentito parlare di questo aggiornamento.
Come risultato, le modifiche alle nostre norme sulla privacy sono state al centro di una grande
attenzione, che giudichiamo in modo positivo perché la privacy è importante. Tuttavia, ciò ha
anche dato luogo ad alcuni fraintendimenti. La cosa più importante da tenere a mente è che
facciamo tutto questo per rendere più comprensibile il nostro atteggiamento e i nostri impegni
relativamente alla privacy e perché Google sia ancora più efficace per gli utenti.
Prima di tutto, la semplicità. Google nasce nel 1998 come motore di ricerca. Da allora
abbiamo aggiunto una vasta gamma di servizi: Gmail, Google Maps, Chrome, Google
Documenti, Android e Google+, solo per citarne alcuni. Al lancio di ogni nuovo servizio abbiamo
introdotto nuove norme sulla privacy. Lo stesso ogni volta che abbiamo acquisito un servizio:
mantenevamo le norme esistenti.
Così facendo, però, si è arrivati al punto in cui leggere tutte queste norme era diventata
un’impresa interminabile. Per questo motivo, nel 2010 abbiamo compiuto un
primo passo verso
la semplificazione, raggruppando una decina di norme di servizi specifici nelle nostre Norme
sulla privacy principali. Anche così, però, rimanevano ancora esclusi oltre 70 norme distinte. Il
24 gennaio abbiamo annunciato di aver riscritto con un linguaggio più semplice le Norme sulla
privacy principali di Google e di avere consolidato in una le norme di oltre 60 servizi specifici. A
partire da oggi è disponibile un unico documento completo che illustra l'impegno in difesa della
privacy che adoperiamo nella maggior parte dei servizi Google.
In secondo luogo, il nostro obiettivo è creare un'esperienza migliore per gli utenti. Nella maggior
parte dei casi, le nostre norme sulla privacy ci consentivano già di combinare le informazioni
raccolte in relazione a un determinato servizio con le informazioni di altri servizi quando gli
utenti erano connessi all'account Google. Microsoft, Yahoo e altre aziende del Web fanno
altrettanto. Questo ci consente di trattare una persona che usa diversi servizi Google come un
singolo utente quando è connessa.
Oggi, ad esempio, è possibile aggiungere immediatamente un appuntamento al Calendario
Google quando in Gmail si riceve un messaggio che annuncia una riunione. È possibile
condividere indicazioni stradali con una delle proprie cerchie di Google+ senza abbandonare
Google Maps. O ancora, è possibile prendere direttamente l’indirizzo di email di qualcuno che
si vuole invitare a condividere un documento su Google Documenti da Gmail. Tutto questo è
semplicissimo e intuitivo e consente di risparmiare tempo.
Tuttavia, le nostre precedenti norme sulla privacy limitavano la possibilità di combinare le
informazioni all'interno di un account per due servizi: la Cronologia web (cronologia delle
ricerche per gli utenti che utilizzano il motore di ricerca quando sono loggati nel proprio account)
e YouTube, un servizio che abbiamo acquisito nel 2007. Quindi, se un utente loggato cercava
ricette di cucina su Google, le nostre vecchie norme sulla privacy non ci consentivano di
suggerire video di ricette quando l'utente visitava YouTube, anche se era loggato e utilizzava lo
stesso account Google per entrambi i servizi.
Ora la nostre Norme sulla privacy aggiornate rendono chiaro che quando un utente è connesso
possiamo combinare le informazioni fornite in un determinato servizio con le informazioni di altri
nostri servizi. Riteniamo che questo porterà a rendere più utili informazioni di vario tipo: risultati
di ricerca, annunci e qualsiasi altro elemento di interesse per l'utente.
Il nostro approccio alla privacy non cambia. Queste modifiche non comporteranno la raccolta
di nuove informazioni, non modificheremo le impostazioni della privacy delle persone né
venderemo le informazioni personali dei nostri utenti agli inserzionisti. Desideriamo solo
utilizzare le informazioni di cui siamo già in possesso per migliorare la loro esperienza come
utenti.
Chi non ritiene che la condivisione di informazioni possa migliorare la sua esperienza come
utente non è obbligato a eseguire l'accesso per utilizzare servizi quali Ricerca Google, Google
Maps e YouTube. Se si è loggati, è possibile utilizzare i vari strumenti per la privacy di Google,
ad esempio per modificare o disattivare la cronologia delle ricerche o la cronologia di YouTube,
gestire il modo in cui Google personalizza gli annunci in base ai propri interessi o per navigare
sul Web in incognito con Chrome. È addirittura possibile separare le proprie informazioni
usando account diversi. In altre parole, è possibile utilizzare la gamma completa di strumenti
Google che garantiscono trasparenza e controllo sui propri dati.
La nostra attenzione nei confronti della privacy è rimasta immutata e continueremo a cercare
modi per aiutare gli utenti a comprendere e controllare le modalità di utilizzo delle informazioni
che ci affidano. Giusto la scorsa settimana ci siamo uniti alla Casa Bianca e ad altre aziende del
settore in favore della proposta "Do Not Track", ovvero l'aggiunta di un pulsante che offre agli
utenti la possibilità di limitare a piacere le informazioni che possono essere monitorate durante la navigazione e abbiamo spiegato con chiarezza i controlli dei browser. Garantire trasparenza,
controllo e sicurezza rimane fondamentale per conservare la fiducia degli utenti; è proprio per
gli utenti che Google è stato creato e riteniamo che queste modifiche renderanno i nostri servizi
ancora migliori.
Scritto da: Alma Whitten, Director of Privacy for Products and Engineering, Google Inc.